Sulla denominazione "SACROFANO" esistono numerose leggende, che si fondono con le radici storiche e culturali dei suoi abitanti. Per la prima il nome di Sacrofano risale ad un Sacrum fanum, ossia un'area sacra dislocata, molto probabilmente, sul monte Musino e risalente all'epoca etrusca; per il secondo racconto tradizionale il nome di Sacrofano si rifà alle consuetudini di un antico e nobile guerriero, il quale esortava i soldati a disperdere i nemici, come fanno le scrofe quando scrollano ed allontanano i loro piccoli quando sono troppo grandi per succhiare ancora il latte materno; come nel caso di Morlupo, un'altra mitologia vede il nome di "Sacrofano" derivare dall'insegne di una legione, molto probabilmente le truppe della classe Misenate che costruirono un fanum in onore di una scrofa beneaugurate; secondo altra tesi, gli scritti del poeta romano, Terenzio Varrone, testimoniano che il nome di Sacrofano deriva dal soprannome attribuito ad una prestigiosa famiglia romana, che possedeva numerosi terreni agricoli; infine, il folclore popolare racconta di un periodo di carestia per gli agricoltori della zona, dovuto alla prolungata mancanza di pioggia ed al caldo torrido. In questa situazione indigente, una grossa scrofa per dissetarsi riuscì a trovare una sorgente di acqua, che salvò i raccolti degli agricoltori e da quel giorno di abitanti della zona chiamarono quel posto Scrofanum. La linea comune delle diverse versioni sembra essere la presenza di possenti e grosse nutrici di maiali nei boschi del Paese, che indubbiamente ha contribuito alla nascita della denominazione di Sacrofano, e che è suggellata nello stemma del Municipio risalente a documenti del XVIII e XIX sec., una piccola scrofa vista di profilo..